Nel linguaggio abituale il narcisista è un individuo che si preoccupa solo di se stesso, manca di interesse per gli altri, è avido ed egoista. I narcisisti sono più preoccupati di come appaiono che non di cosa sentono e negano i sentimenti che contraddicono l’immagine che vorrebbero mostrare. Tendono a essere seduttivi, manipolativi e ad ottenere potere e controllo sugli altri (Lowen A., 1985).

I disturbi narcisistici sono collocati lungo un continuum: da sano a patologico. A un estremo si colloca un’immagine iper-negativa di sé: sentimenti di inferiorità e di impotenza; all’altro, un’immagine iper-positiva con eccessiva considerazione di sé, sentimenti di superiorità e onnipotenza. Il narcisismo sano (capacità di riconoscere le proprie qualità positive e di regolare la propria autostima) si trova a metà tra questi due poli opposti (Lingiardi V., Gazzillo F., 2014).

Kernberg definisce il narcisista come un individuo che presenta intense ambizioni, fantasie grandiose, sentimenti di inferiorità e bisogno di essere ammirato ed approvato. Inoltre, è tipica: l’incertezza cronica, l’insoddisfazione nei confronti di se stessi, la crudeltà e lo sfruttamento nei confronti degli altri.

I narcisisti sono assorbiti dalla propria immagine e non riescono a distinguere tra l’immagine di chi credono di essere e l’immagine di chi effettivamente sono; perdendo così l’immagine reale di sé (Lowen A., 1985).

L’immagine del sè è eccessivamente idealizzata e viene negata in modo onnipotente qualsiasi cosa comprometta questo quadro. Tali soggetti possono facilmente fare propri valori e idee degli altri, oppure, al fine di evitare un’ invidia insopportabile, inconsciamente svalutano e distruggono quel che ricevono dagli altri. Rosenfeld (1971) sostiene che le personalità estremamente narcisistiche possono essere autodistruttive; manifestare un odio inconscio per tutto ciò che è buono e valido e sentirsi trionfanti e fiduciosi solo quando riescono a distruggere gli altri e vanificare gli sforzi di coloro che li amano (Kernberg O. F., 1987).

Rosenfeld (1987) individua due tipi di narcisista: a pelle spessa e a pelle sottile. Il narcisista a pelle spessa è caratterizzato da aggressività, arroganza, invadenza e distruttività; il narcisista a pelle sottile, invece, si contraddistingue per un sentimento di vergogna e di inferiorità, per la sensibilità alle critiche e dalla costante ricerca di approvazione (Lingiardi V., Gazzillo F., 2014).

La caratteristica più rilevante del narcisista è la richiesta di attenzione che può operare a un livello molto sottile: implicitamente idealizza se stesso e può proiettare questa fantasia di appagamento del desiderio negli altri o in altri ambiti della propria vita. Questo dà luogo ad un “contratto narcisistico”: io ti incoraggio ad esaltare te stesso, tu fai lo stesso con me”; “tu idealizzi me, io idealizzo te”.

Alcuni utilizzano il linguaggio come un sistema di segni: le parole sono come espressioni del viso o del corpo ed hanno il fine di indicare ciò che procura piacere o dispiacere. Il narcisista per affermare l’intenzionalità preverbale del sé, utilizza: sopracciglia alzate; sussulti; cupe occhiate; silenzi; sospiri o colpi di tosse.  Il linguaggio li divide dall’egemonia dell’immagine e dall’utilizzo del non-verbale; utile, invece, per controllare e manipolare l’altro.

Il partner di un soggetto narcisista può rendersi conto che la generosità e l’apertura di quest’ultimo sono, in realtà, una forma di non-relazione e, se cerca risposte, va incontro a frasi del tipo: “Bene, questo è ciò che pensi tu. Questo invece è ciò che penso io. Ora la discussione finisce qui”.

Se il narcisista viene ulteriormente contrastato, l’aggressività può diventare evidente e manifestarsi con espressioni del tipo: “Lasciami stare, altrimenti…”.

L’altro deve soddisfare un bisogno: il narcisista necessita di vivere in modo stabile e prevedibile, quindi, l’altro deve essere affidabile, così da poter programmare le sue richieste all’interno del proprio sistema di vita e di relazione. Ad esempio, se egli sa che il proprio partner preferisce uno specifico programma televisivo, un gruppo musicale o di amici, questi oggetti saranno programmati all’interno di ciò che il narcisista fornisce, al fine di ottenere in cambio quelle ricompense delle quali il sè ha bisogno. Nei casi più gravi la consapevolezza di un sentimento interno di vuoto produce un senso di orrore, focalizzato sul fatto di rendersi conto di non aver vissuto realmente la propria vita come avrebbe potuto. Questo sentimento costituisce la causa di un enorme dolore mentale e di un acuto senso di perdita.

É possibile offrire ai pazienti narcisisti una relazione ed una ricostruzione storica ed aiutarli a comprendere meglio se stessi (Bollas C., 2022).

La chiave di ogni terapia è la comprensione; senza di essa nessun approccio o tecnica terapeutica è efficace a livello profondo (Lowen A., 1985).

Non ci si può sottrarre all’impressione che gli uomini di solito misurino con falsi metri, che aspirino per sé al potere, al successo, alla ricchezza, e ammirino queste cose negli altri, sottovalutando i veri valori della vita.Freud, Il disagio della civiltà.